Quando ci sono di mezzo le federazioni calcistiche sudamericane, non si deve davvero mai dare per scontato nulla, o forse sì: la più totale e criminale disorganizzazione che contraddistingue il loro operato. Anche la nuova collocazione della Copa America, ex 2020 ora 2021, ne è l’ennesima e, poco sorprendente, dimostrazione.

Fino a qualche mese fa, la doppia organizzazione tra Argentina e Colombia non veniva messa minimamente in discussione, poi le tensioni sociali nel paese cafetero e l’impatto, ancora potente, della pandemia dalle parti di Baires, hanno costretto la Conmebol a dover rivedere i propri piani, passando in un primo momento dal doppio paese ospitante, alla sola Argentina, che poi si è tolta anch’essa dall’impiccio, con il governo locale che ha alzato bandiera bianca.

Quando sembrava  possibile addirittura la cancellazione dell’evento, a quel punto è spuntato sulla scena il solito Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, che ha “lanciato” la candidatura del paese carioca, nazione che viaggia, ricordiamolo, ancora con circa 50.000 nuovi contagiati ogni giorno e qualche migliaio di morti. Nonostante questi numeri ancora terrificanti, l’unione Conmebol – Bolsonaro – CBF, la federazione brasiliana, è “riuscita” a riportare la Copa, 2 anni dopo la precedente edizione. Nel bailame di queste ultime settimane, segnaliamo anche la presenza ingombrante di Rogerio Caboclo, presidente della CBF, sospeso temporaneamente per un’inchiesta relativa a molestie ed  aggressione sessuali nei confronti di una dipendente della federazione stessa, con alcuni audio veramente degradanti, dal punto di vista umano. E nemmeno il ricorso del PSB, il partito socialista brasiliano, al Tribunale Superiore di Giustizia, è riuscito a fermare le mire propagandistiche del presidente brasiliano, sempre più in cerca di facili consensi, nonostante ormai buona parte del paese stia protestando contro la gestione, per lo meno inquietante, della pandemia.

Ed in tutto ciò, i calciatori, i veri attori di tutta questa baracca, sembrava che in un primo momento fossero praticamente tutti d’accordo nel boicottare questo scempio, soprattutto i brasiliani, che a quanto pare però sono stati portati a più miti consigli, per non dire ricattati, con il pretesto, neanche tanto remoto, del paventato licenziamento di Tite, l’allenatore della Selecao, giudicato comunista dal non troppo centrato mentalmente Bolsonaro, in favore di Renato Gaucho, ex tecnico del Gremio. Peggio sono stati gli argentini, invece, da subito totalmente favorevoli, a tutte queste manovre, tanto era stato loro concesso di potersi spostare verso il Brasile soltanto il giorno della partita, per rientrare poi ad Ezeiza, il centro tecnico dell’AFA (sì, avete letto bene).

Dopo le defezioni di Qatar e Australia, le 2 nazioni invitate per completare il quadro delle partecipanti, i gruppi, da 5 squadre ciascuno, saranno così formati: gruppo A con Argentina, Bolivia, Cile, Paraguay e Uruguay, gruppo B con Brasile, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela. La partita inaugurale, tra i Verdeoro padroni di casa ed i Vinotintos venezuelani si svolgerà Domenica 13 alle 23, ora italiana, a Brasilia che, insieme a Rio, Cuiabà e Goiania, saranno le sedi di questa edizione. Al termine della fase a gironi, verranno eliminate soltanto le ultime classificate, per poi procedere, con le 8 squadre rimanenti, al tabellone dei quarti ed arrivare alla finale del Maracanà il prossimo 10 Luglio.

Per quanto riguarda i convocati della Seleccion, il ct Scaloni ha operato le proprie scelte, aspettando il termine ultimo, per sciogliere l’ultimo dubbio della vigilia, tra El Pipa Lucas Alario e Julian Alvarez, con quest’ultimo che ce l’ha fatta, a causa del mancato recupero dall’infortunio del centravanti del Bayer Leverkusen. Ha fatto sensazione l’esclusione di Lucas Ocampos, reduce dall’ennesimo gran campionato a Siviglia, in luogo di Nico Gonzalez dello Stoccarda, in questi ultimi giorni molto chiacchierato verso Firenze. Anche tra i portieri registriamo un’esclusione pesante, sicuramente non a sorpresa, con Andrada del Boca che non farà parte del gruppo, dove troveremo Musso, Marchesin, Emiliano Martinez e l’ancora debilitato dal Covid Franco Armani, Per il resto, tutto confermato, con il solito totem Leo Messi, su cui risiedono tutte le speranze.

Come avvicinamento probante, si sono disputate 2 giornate del girone sudamericano, valevoli per le qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022, questi i risultati: nel 7° turno, Bolivia – Venezuela 3-1, Uruguay – Paraguay 0-0, Argentina – Cile 1-1, Perù – Colombia 0-3, Brasile – Ecuador 2-0, mentre per l’8° turno, Ecuador – Perù 1-2, Venezuela – Uruguay 0-0, Colombia – Argentina 2-2, con la prima rete alla seconda presenza del Cuti Romero, Paraguay – Brasile 0-2, Cile – Bolivia 1-1.

Venendo alle questione calcistiche interne, l’AFA ha comunicato che il prossimo campionato, che prenderà il via il 18 o il 25 Luglio, sarà composto da 25 giornate, di sola andata, senza retrocessioni, per assegnare  4 posti per la Libertadores 2022, con il Colon, vincitore della Copa 2021, già sicuro di un pass ed il 6° per il vincitore della Copa Argentina, più i rimanenti posti per la Sudamericana 2022, uno dei quali già preso dal Banfield.

Per il mercato, grande protagonista il San Lorenzo, che ha annunciato Pablo Montero come nuovo allenatore ed il ritorno del Gordo Nestor Ortigoza,, mentre il Boca ha prelevato dal Lanus Nicolas Orsini, Granate che potrebbe dover fronteggiare l’assalto della Fiorentina a trazione albiceleste di Nico Burdisso direttore sportivo per Pepo De la Vega ed infine il Defensa annuncia l’accordo col centravanti paraguaiano Lucas Barrios.

Vi diamo appuntamento a Martedì 29, per il quadro definitivo della fase a giorni, con lo sguardo alla fase finale.