Con il match del Cilindro di Avellaneda tra il Racing campione in carica e l’Union di Santa Fè, prende il via la Superliga 2019/20, non senza qualche patema d’animo in puro stile albiceleste, con la definizione soltanto 2 giorni fa del format relativo alle retrocessioni, frutto di un accordo alla meno, per cui da qui fino al 2023 ci saranno 3 retrocessioni, con i Promedios, per arrivare alla loro abolizione tra 4 anni, con un torneo di 20 squadre. Altra novità è rappresentata dalla possibilità di organizzare trasferte con tifosi al seguito, anche se immediatamente è scattata la polemica per l’incontro tra Lanus e Gimnasia, con il Granate che, per rientrare dei costi per la vigilanza, ha stabilito un prezzo per il settore ospiti di 800 pesos, un’enormità vista la perdurante crisi economica, a fronte di un’indicazione dell’AFA di massimo 400 pesos, provocando l’ira generale e la possibilità dei tifosi del Lobo Platense di disertare il match della Fortaleza.
I nomi delle favorite sono sempre i soliti: il Racing del Cacho Coudet, negli ultimi giorni alla caccia dell’attaccante del San Lorenzo Nico Reniero, il Boca Juniors, scatenato sul mercato, con gli arrivi di Alexis Mac Allister, Jan Carlos Hurtado, il ritorno in Argentina del Toto Eduardo Salvio ed il clamoroso approdo, anche al di là del mero aspetto sportivo, di Daniele De Rossi, che sarà presentato al popolo xeneize il prossimo Lunedì, a fronte delle imminenti cessioni del Pipa Benedetto al Marsiglia e di Nahitan Nandez al Cagliari, oltre al già approdato alla Samp Gonzalo Maroni, il River Plate di Napoleon Gallardo, che per ora ha tenuto entrambi i gioielli di centrocampo JuanFer Quintero, alle prese con i postumi dell’infortunio al ginocchio ed Exequiel Palacios, dato per fatto a Gennaio al Real Madrid, ma poi mai concretizzato. Più lontane San Lorenzo, che vede il ritorno in panchina a Boedo di Juan Antonio Pizzi, il Defensa, orfano di Lisandro Martinez, venduto all’Ajax, ma soprattutto di Seba Beccacece, approdato sulla panchina dell’Independiente, lo stesso Diablo Rojo, mentre da tenere d’occhio Velez e Banfield, squadre infarcite di giovani di talento come Thiago Almada per il Fortin e Agustin Urzi per il Taladro, con 2 allenatori giovani ma già capaci di dare una forte impronta alle loro squadre, il Gringo Heinze per il Velez e Valdanito Crespo per il Banfield. In zona retrocessione, duello a 6 per 3 posti, con le neo promosse Arsenal e Central Cordoba, il Gimnasia la Plata, il Patronato e le due anime di Rosario, Central e Newell’s.
Altri movimenti di mercato significativi sono stati, ad esempio, la cessione del Monito Matias Vargas dal Velez all’Espanyol, l’approdo, ma solo dal prossimo Gennaio, del talentissimo dell’ Estudiantes Matias Pellegrini, al Miami di David Beckham, l’ex San Lorenzo Marcos Angeleri che firma con l’Argentinos Juniors e la definizione del Genoa col Gimnasia del prestito di Claudio Spinelli. Ricordiamo che, da questo mercato, è stata introdotta la cosiddetta “clausola Alario”, dal nome dell’ex centravanti del River: verrà fornita la possibilità ad un club che cederà un proprio calciatore, dopo il termine del 31 Luglio del mercato in entrata argentino, in un campionato dove il mercato è ancora attivo, come l’Italia e poterlo rimpiazzare con un altro calciatore, non tesserato nella Superliga, fino al 5 Settembre.
Altre notizie: il rinnovo, inspiegabilmente fino al 2022, di Lionel Scaloni come selezionatore dell’Albiceleste, sempre in chiave nazionale poi è arrivato il verdetto per la vergognosa espulsione di Leo Messi nella finalina della scorsa Copa America, con la Pulga squalificata per un turno e multato di, ben 1500 dollari, sanzione forse ancora più ridicola dello stesso cartellino rosso contro il Cile e l’apprensione di tutti il popolo argentino per le condizioni di salute di Bilardo, il ct campione del mondo in Messico nel 1986, ricoverato in gravi condizioni per problemi cronici al cuore.
Ma non sono mancati i match ufficiali, valevoli per la Copa Argentina, ma soprattutto per gli ottavi di Copa Sudamericana, con un ottavo tutto argentino già definito e l’andata degli ottavi di Libertadores. In Copa Argentina, in un match valevole per i 32esimi di finale, clamoroso tonfo del Racing che perde ai rigori contro il Boca Unidos, a differenza di River e Godoy Cruz che, per i sedicesimi, sempre dagli 11 metri, si impongono rispettivamente sul Gimnasia di Mendoza e Huracan. Vittoria ai rigori anche per il Defensa sul Gimnasia, mentre si impongono nei tempi regolamentari il Lanus e l’Estudiantes, rispettivamente 1 a 0 sull’Independiente di Rivadavia e 2 a 0 sul Mitre. In Copa Sudamericana, derby negli ottavi tra Colon e Argentinos Juniors, con il match di andata terminato 1 a 0 per il Bicho al Cementerio de Los Elefantes di Santa Fè, per la rete di Romero, stesso punteggio con cui il Colon ha violato l’Estadio Diego Armando Maradona al ritorno, con la rete di Bernardi, pertanto definizione del passaggio ai quarti dagli 11 metri, con una serie di errori incredibili, che ha visto il Sabalero trionfare ed eliminare l’Argentinos. Nell’altro incontro in cui era impegnata una compagine argentina, vittoria nel match di andata al Libertadores de America di Avellaneda per l’Independiente, un 1 a 0 sulla Universidad Catolica di Ecuador, per la rete di Pablo Hernandez. In Copa Libertadores, termina a reti bianche il match del Monumental tra i campioni in carica del River ed il Cruzeiro, con i Millionarios che mandano alle ortiche la possibile vittoria, con il rigore fallito da Matias Suarez al 91°, altro 0 a 0 quello del Gasometro tra San Lorenzo e Cerro Porteno, nel derby dei Ciclon, vittoria esterno a Curitiba del Boca, che espugna l’Arena Da Baixada, casa dell’Atletico Paranaense con una rete di Alexis Mac Allister, ma anche qui errore pesantissimo dal dischetto, stavolta addirittura al 94°, con l’ex Rosario Central Marco Ruben che spreca la possibilità del pareggio. Discorso a parte per il match tra Godoy Cruz e Palmeiras, con il Tomba avanti 2 a 0 grazie alla doppietta del Morro Garcia, agganciato sul 2 a 2 finale, firmato da Borja e dall’ex Fiorentina Felipe Melo, nell’attesa di abbracciare un altro ex viola, il discutibilissimo centrale difensivo Vitor Hugo, solo da ufficializzare nel rientro da dove era stato preso, nello scetticismo più assoluto, poi suffragato in 2 anni molto complicati, dall’ex dg viola Corvino. Ma la vera notizia, che per fortuna non è stata tragica, riguarda il viaggio aereo del Verdao per arrivare a Mendoza, con enormi turbolenze per il vento, che ha costretto ad un atterraggio di emergenza a Rosario, più di 1000 km da Mendoza, con giocatori e personale al seguito visibilmente scossi e terrorizzati.
Vi diamo appuntamento alla prossima settimana, con il resoconto del 1° turno di Superliga.