Seconda giornata dei gironi ai Mondiali in Russia 2018 e già il primo verdetto definitivo: Marocco eliminato per mano del Portogallo e neanche a dirlo con un gol del solito Ronaldo. Quattro gol degli iberici, quattro gol di Ronaldo per i 4 punti del Portogallo. Altre parole non servono per quello che ad oggi è forse il calciatore più decisivo al mondo. Rassegna iridata russa che ha evidenziato già le prime delusioni e qualche sorpresa: i pareggi di Argentina e Brasile e la sconfitta della Germania con il Messico, certamente non fanno sorridere ma restano comunque risultati ancora ampiamente rimediabili dopo un solo turno, mentre nel  Gruppo H si è verificato il primo vero ribaltone nei pronostici iniziali con le sconfitte di Colombia e Polonia rispettivamente contro il Giappone e il Senegal . Proprio gli africani si sono dimostrati sul campo forse la più bella sorpresa di quest’inizio dei Mondiali 2018. Una rosa fra le prime sette come età media più bassa, la totalità dei convocati che giocano all’estero e nei principali campionati europei  fra Francia, Italia, Inghilterra, Belgio e Turchia, nessuno in Spagna. D’altra parte l’imponenza fisica dei “Leoni della Teranga” mal si addice al ritmo tecnico ma cadenzato della Liga. Vecchie conoscenze del campionato italiano come Niang del Torino o Keita Balde ora in forza al Monaco, Koulibaly del Napoli…una difesa rocciosa, con pochi fronzoli, i due interessanti schermi davanti a proteggere e servire l’impianto di gioco di Aliuo Cissé (ex capitano ai mondiali 2002 coreani) con i due mediani Alfre N’Diaye e Idrissa Gueye pronti a spezzare il gioco avversario e rilanciare immediamente l’azione sia per il talentuoso Sadio Mane del Liverpool, che per la velocità in progressione di Niang  e dell’altra interessante e giovanissima ala Ismaila Sarr, vero e proprio “treno” sulla fascia. L’esterno ventenne del Rennes (’98) ha arato selvaggiamente la propria porzione di campo, più che porzione forse proprio tutto il campo, travolgendo i malcapitati polacchi che a turno con Piszcek, Kuba Blaszcykoswki e Rybus, poco hanno potuto con lo strapotere del ragazzo senegelase. La punta Diouf sostituito a mezz’ora dal termine a fare reparto con Niang e molte altre frecce nel carniere da scoccare per Mister Cissé e il suo 4-4-2 (come il capitano Kouyate partito dalla panchina, lo stesso Keita Balde, Konate, Sakho) molto spesso ribaltato in fase offensiva in un vero e proprio 4-2-4. Questa squadra può davvero  essere la vera sorpresa di questi Mondiali, anche senza un grande impianto di gioco che si basa essenzialmente su un’ottima copertura difensiva e grandi ripartenze, il tutto mixato dall’imprevedibilità di Mane, che da pochi riferimenti agli avversari e va a cercarsi le zone meno coperte dalle difese. Era difficile credere che il reparto difensivo non soffrisse praticamente mai la coppia di attaccanti avversaria formata da Lewandowski e Milik coadiuvati da Grosicki, Zielinski e Krychowiak, eppure così è stato. Vero anche che un po’ ci ha messo del suo una Polonia con poche idee e che partiva favorita insieme alla Colombia per il passaggio del turno di questo Gruppo H, ma i meriti del Senegal sono stati evidenti, forse superiori ai demeriti degli avversari. Primo scoglio superato dunque per il Senegal, prossima gara contro contro l’altra sorpresa, il Giappone vittorioso sempre per 2-1 contro la Colombia. In caso di vittoria, nemmeno così improbabile, passaggio del turno praticamente certo anche se non matematico in caso di vittoria dei Cafeteros. Prima e seconda del Gruppo H si incroceranno poi negli Ottavi di Finale con il Gruppo H (quello di Belgio e Inghilterra), a certficare che entrare nelle prime otto di questa rassegna iridata resterà comunque molto difficile per il Senegal, ma non più impossibile.

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Antonio F.