Stadio Ahmad Bin Ali di Al Rayyan: il primo scontro della fase ad eliminazione diretta, gli ottavi di finale, del Mondiale qatariota mette di fronte alla Seleccion di Scaloni i giallo verdi australiani. Questi gli 11 scelti dai 2 selezionatori: Argentina con Dibu Martinez in Porta, in difesa da destra Molina, Otamendi, Romero ed Acuna, a centrocampo Enzo Fernandez volante con ai suoi lati De Paul e Mac Allister, davanti Julian Alvarez, Papu Gomez al posto del Fideo Di Maria, in panchina e Leo Messi, alla presenza numero 1000 da professionista, unico altro argentino a superare questa quota epica è stato Pupi Zanetti, che tra Inter e Seleccion ha collezionato ben 1114 presenze. L’Australia, allenata da Graham Arnold, schiera in porta il capitano Ryan, difesa a 4 con Degenek, Souttar,Rowles e Behich, a centrocampo un’altra linea a 4 con Leckie, Baccus,  Mooy e McGree, davanti Duke e Irvine.

Agli ordini del polacco Marciniak, prende il via l’incontro, con l’Albiceleste subito ad orchestrare un avvolgente possesso palla, mentre gli australiani si schierano in 2 compatte linee a 4, imbrigliando la manovra di Messi e compagni, infatti il 10 si vede pochissimo, in alcuni frangenti addirittura ingabbiato da ben 3 avversari. Sugli spalti la colonna sonora è quella degli hinchas argentini, così come nel match contro la Polonia, pare di essere in un qualsiasi tempio calcistico argentino. Al 16°, primo guizzo della Seleccion, ma il destro del Papu Gomez finisce alle stelle. Nei primi 20 minuti, un possesso argentino, che sfiora il 90%, nei successivi 10 minuti, gli uomini di Scaloni sembrano quasi voler riprendere fiato, concedendo campo agli oceanici, i quali arrivano addirittura a battere 2 corner, senza alcun esito. Al 35°, al termine di un’azione, nata da un calcio di punizione non lontano dalla linea laterale, arriva il vantaggio dell’Argentina, grazie al suo conducador calcistico per eccellenza, Lionel Andres Messi: azione al limite dell’area., palla di Alexis Mac Allister che trova Otamendi, rimasto avanzato dopo la punizione, il difensore del Benfica serve Leo che manda un sinistro sul 2° palo, con Ryan che non può nulla. I numeri del nativo di Rosario sono a dir poco inauditi: 789° gol in carriera su 1000 presenze, con anche 348 assist, 9° gol ad un Mondiale, ad una marcatura del record, per la Seleccion, del Bati Gabriel Omar Batistuta, a dir poco euforico in tribuna fermo a 10, ma soltanto il 1°gol in una partita di eliminazione diretta. Rete segnata, ma musica invariata, quindi Argentina in pieno controllo delle operazioni alla ricerca del raddoppio. Due i minuti di recupero, per un primo tempo che termina sull’1 a 0 per l’Albiceleste.

Stessi 22 in campo per la ripresa del gioco. Al 49°, 1° cambio per Scaloni, fuori un  Papu Gomez in ombra, dentro Licha Martinez, per cui difesa a 3 con il talento scuola Defensa che diventa braccetto di sinistra, Otamendi centrale e Cuti Romero a destra. Mossa intelligente di Scaloni, che imbriglia ancora di più gli Aussies. Al 50°, sinistro da fuori di Messi, centrale, blocca a terra Ryan. Al 57°,  lo stesso portiere australiano riceve palla da un difensore, ma viene pressato da un Rodrigo de Paul a dir poco monumentale, sia in fase di possesso che in fase di pressing, errore di Ryan e palla che arriva all’Arana Alvarez nei pressi, Julian si gira in un amen e manda un destro ad infilarsi nella porta sguarnita, per il raddoppio argentino. Altra prestazione coi fiocchi del gioiello scuola River, capace di stregare uno come Pep Guardiola, non proprio l’ultimo degli arrivati, il quale ha vaticinato che questo sarà il Mondiale del suo centravanti al City. Primi cambi anche per i giallo verdi, fuori Baccus e McGree, dentro Hrustic e Goodwin. Al 64°, Messi dribbla quasi mezzo stadio, partendo dalla sua metà campo, arrivando in area di rigore, ma un difensore ne respinge la conclusione, concedendo il corner, da cui però non accade nulla. Al 66°, ancora Leo col sinistro, palla alta. Al 71°, 2° e 3° cambio nella Seleccion, fuori Acuna ed un acclamatissimo Julian Alvarez, dentro Tagliafico e Lautaro Martinez, mentre per gli australiani escono Duke, Degenek e Leckie, per Maclaren, Karacic e Kuol. Al 75°, sinistro di Tagliafico, palla a lato. Al 77°, quasi senza alcun merito ed al primo veramente tiro verso la porta, l’Australia accorcia le distanze, sinistro da fuori, totalmente sballato, di Goodwin, sfera che trova Enzo Fernandez che ne devia la traiettoria, mandandola sul 2°palo e lasciando di sale Dibu Martinez. Al 79°, ultimi cambi per Scaloni, fuori Mac Allister e Molina, dentro Exequiel Palacios e Montiel. Un minuto dopo, azione sulla sinistra del’Australia, potente incursione di  Behich, che si presenta quasi in area piccola, ma una decisiva chiusura in scivolata di Lisandro Martinez manda la sfera in corner, poi senza esito. All’88°, la palla per chiudere il match arriva sul destro del Toro Lautaro Martinez, smarcato da Messi su una ripartenza, ma il destro del centravanti dell’Inter finisce clamorosamente alto. Ben 7 i minuti di recupero, sulla scia delle nuove indicazioni, sempre più allucinanti e devastanti per il nostro sport, impartite dalla Fifa, in cui può accadere davvero di tutto. Al 92°, ancora Lautaro, stavolta col sinistro, centrale, respinto da Ryan. Al 94° ancora l’ex Racing protagonista, uno-due con Messi, sinistro respinto da Ryan, con la sfera che carambola sul Diez di Rosario, finendo a lato. Al 96°, quasi come in un film, Australia in avanti, palla che giunge al liberissimo Kuol, ma la sua conclusione è murata, provvidenzialmente, da un’uscita portentosa del Dibu Martinez, che salva i suoi dalla beffa, totalmente immeritata, di finire ai supplementari. Il match termina pochi istanti dopo, con la vittoria per 2 a 1 dell’Argentina, che si guadagna così i quarti, dove affronterà il prossimo Venerdì l’Olanda, che ha battuto per 3 a 1 gli Stati Uniti. Appuntamento a Sabato, per il resoconto dell’ennesimo capitolo della sfida tra Orange ed Albiceleste. Nel frattempo, sul fronte mercato, registriamo la cessione del talento dell’Estudiantes Castro ai brasiliani del Gremio.