Prende il via la rassegna iridata 2022, nell’inconsueto scenario del Qatar e nell’altrettanto inquietante collocazione temporale a cavallo tra Novembre e Dicembre. La Seleccion, guidata in panchinada Lionel Scaloni e sul campo dalla Pulga Leo Messi, all’ultimo tentativo in carriera per vincere la più importante manifestazione per nazionali, si presenta come una delle favorite, oltre che per la composizione della sua rosa, anche per le 35 partite consecutive senza sconfitte, infatti l’Albiceleste non perde dal Luglio 2019, quando fu sconfitta dal Brasile nella semifinale di Copa America.
Alla vigilia, lo stesso commissario tecnico aveva parlato di possibili modifiche, dovute alle condizioni fisiche di alcuni dei convocati e, puntualmente, ben 2 cambi sono avvenuti, con il commiato per Nico Gonzalez ed Joaqin Correa, a vantaggio di Angelito Correa e Thiaguito Almada. Grosso smacco soprattutto per l’esterno offensivo in forza alla Fiorentina, dopo le polemiche nate dall’assoluta incapacità comunicativa della società italiana, in merito alle condizioni dell’ex Argentinos Juniors, fermo in Serie A dalla fine di Ottobre. Ed un altro ex del Bicho, rischia di diventare il vero under dog della Seleccion, infatti il nostro pupillo Alexis Mac Allister, in virtù dell’infortunio e la mancata convocazione di Gio Lo Celso, sarà molto probabilmente già della partita nell’esordio di domani contro l’Arabia Saudita, anche se sono ancora forti le candidature del Papu Gomez e di Enzo Fernandez, anche lui in uno stato di grazia, esaltato in questi primi mesi al Benfica.
Nell’unica amichevole di preparazione, svoltasi ad Abu Dhabi, la Seleccion si è imposta sulla nazionale degli Emirati Arabi, guidata dal Vasco Arruabarrena, per 5 a 0, con doppietta del Fideo Di Maria, reti di Leo Messi, Julian Alvarez e Correa.
Girone tutto sommato abbordabile, il gruppo C, dove è inserita la selezione sudamericana, insieme ad Arabia Saudita, Messico e Polonia: tolti i sauditi, quasi un pesce fuor d’acqua, calcisticamente parlando, interessanti gli incroci con la Tricolor centro americana, allenata dal Tata Gerardo Martino, argentino docg ed ex allenatore della Seleccion, oltre che leggenda totale del Newell’s Old Boys e guidata in campo dal Mellizo Rogelio Gabriel Funes Mori, argentino naturalizzato messicano, dopo l’ormai decennale militanza nella Liga locale, dopo essere emerso nel River, anche se nel periodo più buio nella storia dei Millionarios, culminato con la storica retrocessione in B del 2011, mentre sarà tutta da gustare la sfida tra due colossi del calcio mondiale come Leo Messi e Robert Lewandowski.
Questi i 26 scelti da Scaloni: in porta Dibu Martinez, Armani e Rulli, in difesa Molina, Montiel, Romero, Pezzella, Otamendi, Lisandro Martinez, Acuna, Tagliafico e Foyth, a centrocampo De Paul, Paredes, Mac Allister, Rodriguez, Papu Gomez, Fernandez, Palacios ed Almada, davanti Leo Messi, Di Maria, Lautaro Martinez, Julian Alvarez, Dybala ed Angelito Correa.
Venendo alle vicende interne, nonostante l’attenzione di tutti sia ora rivolta alla campagna qatariota della Seleccion, diverse caselle vuote in panchina si sono riempite, in primis quella del River, con l’arrivo a Nunez del Micho Martin Demichelis, che avrà nel suo staff tecnico il fresco di ritiro Javier Pinola e l’ex portiere German Lux, mentre emigra al Nacional di Montevideo El Ruso Zielinski, a piedi dopo le dimissioni dall’Estudiantes, dove invece sta iniziando a lavorare Abel Balbo.. Finito il tira e molla con Falcioni, nuovo tecnico anche per il disastrato, economicamente parlando, Independiente che si affida a Leandro Stillitano, grande ritorno a Rosario, sponda Newell’s, per uno dei prodotti più fulgidi della cantera leprosa, ovvero El Gringo Gabriel Heinze, che ha subito richiesto, come upgrade per la sua squadra, il ritorno di Milton Casco e l’arrivo, in prestito dal Boca, del Colorado Valentin Barco. E proprio a proposito di Boca, situazione di stallo per il rinnovo del portiere Agustin Rossi, tentato si dice da un’offerta quasi irrifiutabile del Flamengo, mentre è arrivato il conto delle squalifiche dopo il vergognoso epilogo del Trofeo de Campeones, che costerà ben 4 giornate al Pipa Benedetto, 2 a Fabra ed una per Advincula, Zambrano, Varela, Villa, Gonzalez ed Ibarra.
Dopo l’annuncio del ritiro del grandissimo fischietto argentino El Misionero Nestor Pitana, che negli scorsi Mondiali diresse gara inaugurale e finale, altro ritiro per gli arbitri albicelestes, ovvero quello di Patricio Loustau.
Mancava ancora un tassello, per completare il quadro della partecipanti alla stagione 2023 di Primera Division, infatti nello spareggio di B Nacional si affrontavano l’Instituto di Cordoba e l’Estudiantes di Buenos Aires. Reti bianche nell’andata a Caseros, 1 a 1 con enormi polemiche a Cordoba, pertanto in virtù del miglior piazzamento in stagione, sale in Primera l’Instituto, squadra in cui è emerso il talento cristallino della Joya Paulo Dybala, facendo così tornare nel massimo campionato argentino tutte e 3 le rappresentanti calcistiche cordobesi, con il Talleres ormai solida realtà e l’altra neo promossa Belgrano, come non accadeva dalla stagione 99/00.
Ci risentiamo al termine della fase a gironi, per tracciare un primo quadro sulle prestazioni della Seleccion.