Si sono disputati 4 incontri per il 1° turno di Copa Argentina, in cui le squadre di Primera Division impegnate hanno tutte vinto, Barracas Central, Patronato e Godoy Cruz senza particolari affanni, il Rosario Central ha avuto bisogno dei calci di rigore per eliminare il Sol de Mayo, dopo che i tempi regolamentari erano terminati sul punteggio di 1 a 1.
Per quanto riguarda la Copa de la Liga Profesional, erano in programma le semifinali. Nel primo incontro, all’Estadio Nestor Diaz Perez di Lanus, la Fortaleza, si affrontavano Racing Club de Avellaneda e Club Atletico Boca Juniors. Match quasi a senso unico, con l’Academia di Pintita Gago sempre a proporre calcio, mentre gli Xeneizes del Leon Seba Battaglia, rintanati nella propria metà campo, speculando su qualsiasi errore degli avversari. Nei 90 minuti non ci sono segnature, addirittura il Boca non effettua nemmeno un tiro in porta, per cui tutti dagli 11 metri, con gli errori nell’ultima serie di Copetti per il Racing e del Toto Salvio per il Boca. Quindi si va ad oltranza, con immediatamente l’errore decisivo per l’Academia di Insua, che consegna all’equipo azul y oro la finale.
Nella seconda semifinale, all’ Estadio Tomàs Adolfo Ducò, in Parque Patricios, Buenos Aires, scendevano in campo l’Asociacion Atletica Argentinos Juniors ed il Club Atletico Tigre. Per il Bicho de la Paternal, allenato dal Mariscal Gabriel Milito, alcune variazioni dovute alle squalifiche di Torren e Galarza, sostituiti da Di Cesare e Bittolo, davanti Carabajal assiste Avalos, con Nico Reniero che parte dalla panchina. Per il Matador de Vitoria, allenato da Diego Martinez, in porta troviamo Marinelli, a centrocampo capitan Prediger, davanti i riferimenti offensivi, decisivi nel sacco del Monumental, sono Mateo Retegui e Facundo Colidio.
Agli ordini dell’arbitro Andres Merlos, prende il via l’incontro, con gli spalti occupati da entrambe le tifoserie, così come l’altra semifinale. Prima occasione al 12°, un tiro di Carabajal, con palla che termina a lato. Squadre molto equilibrate, compatte, così si prolunga la fase di studio. Le occasioni non arrivano, le due squadre, in pratica, si annullano e per vedere un tiro verso la porta dobbiamo attendere il 30°, con un sinistro di Blondel, per il Tigre, con palla a lato. Al 32°, cross di Zabala, Retegui spizza di testa, la palla termina a lato. Neanche un minuto ed è ancora pericoloso il Matador, cross dalla destra di Blondel, palla a Colidio, sfera che finisce a lato. Al 37°, primo turning point della partita, con l’arbitro che estrae un giallo a Florentin dell’Argentinos per un’entrataccia ai danni di Prediger: richiamo dal Var e cambia di sanzione, che porta al rosso per il centrocampista offensivo, così il Bicho resta in 10 uomini. Nel primo dei 2 minuti di recupero, cross di Colidio, Zabala di testa manda a lato e così termina la prima frazione, a reti bianche, ma con l’Argentinos che dovrà affrontare tutta la ripresa in inferiorità numerica.
Riprendono le ostilità ed al 9° arriva il vantaggio del Tigre, gran palla in verticale di Zabala, movimento ficcante di Retegui, cross al centro leggermente deviato, che mette in condizione Castro di lasciar partire un sinistro quasi nell’area piccola, che non lascia scampo al portiere dell’Argentinos Lanzillotta. Milito prova a recuperare il match, con gli ingressi di Reniero e Salazar per Carabajal e Bittolo, dall’altra parte fuori Retegui e Castro, dentro Magnin e Protti. Il Tigre, con la superiorità numerica che ne facilita i movimenti, dispone a proprio piacimento della sfera, provando, senza però insistere più di tanto, a cercare il raddoppio., Al 35°, punizione di Salazar, testa di Di Cesare e prima parata dell’incontro del portiere del Tigre Marinelli. Al 36°, fuori Colidio e Fernandez nel Tigre e dentro Menossi e Baldi. In questa fase, senza aver ormai più nulla da perdere, gli uomini di Milito lasciano da parte ogni remora e si lanciano alla ricerca del pareggio, senza peraltro creare niente di pericoloso, fino al 42° quando un errato disimpegno della difesa del Matador, innesca un’azione del Bicho, palla ad Avalos che, retto un contrasto al limite dell’area, lascia partire un sinistro beffardo che si insacca nell’angolo alto, regalando ai suoi un pareggio quasi insperato. Nei 5 minuti di recupero, si segnala soltanto un cambio per il Tigre, fuori un positivo Zabala, quasi infuriato per la sostituzione e dentro Obando, mossa volta ad inserire un possibile rigorista ed infatti il tabellino non si muove più, per cui i tempi regolamentari vanno in archivio sull’ 1 a 1, sancendo l’esito dei tiri dal dischetto per stabilire la seconda finalista.
Per primo inizia l’Argentinos e subito sorpresa, con la conclusione centrale rasoterra di capitan Fausto Vera, deviata di piede da Marinelli sulla traversa, mentre per il Tigre va a segno Magnin. Avalos timbra per il Bicho, così come Prieto per il Matador. Sul dischetto arriva Salazar e secondo errore per l’Argentinos, con la traversa che dice di no, mentre Blondel non sbaglia per il Tigre. Dagli 11 metri è il turno dell’ex San Lorenzo Nico Reniero, ma è ancora una volta la traversa a negare il gol all’Argentinos, a memoria mai successo di 3 rigori sbagliati e tutti e 3 tre deviati o toccati dalla traversa, fatto sta che il terzo errore dei biancorossi della Paternal regala alla formazione di Martinez il pass per la finale contro il Boca, che si disputerà domenica prossima al Mario Kempes di Cordoba, con in palio un posto per la fase a gironi della Libertadores 2023.
Vi lasciamo ai video delle semifinali e vi diamo appuntamento a lunedì prossimo, per l’esito della finale.