Passo falso della Fiorentina in casa contro il Cagliari, che non va oltre il pareggio per 1-1 contro i ragazzi di Mr. Maran. Giusto il risultato per quello che abbiamo visto in campo, ed è questo l’aspetto più preoccupante di questa domenica sferzata da un improvvisto e inaspettato vento freddo e sotto l’ennesimo toccante ricordo di Davide Astori, indimenticato capitanto e giocatore di Cagliari e Fiorentina. E come il repentino cambio di clima, anche la Fiorentina di Pioli sembra essersi improvvisamente bloccata dopo la sosta per le nazionali. Quella che a tratti era parsa una squadra in palla soprattutto fisicamente, con buone prestazioni anche nelle sconfitte esterne, contro il Cagliari è parsa incartata mentalmente e debole di gamba. Merito di Maran sicuramente, un allenatore capace, con pochi fronzoli ma con molte idee e che pensa a far giocare la squadra per fare il risultato, in casa e in trasferta. Magari è altalenante, ma resta una squadra veramente interessante soprattutto come impronta di gioco e di atteggiamento in campo. Esattamente tutto ciò che non ha avuto la Fiorentina di Pioli, lenta e macchinosa nel proporre le azioni in avanti, a tratti svogliata e sorretta da una condizione fisica addirittura in calo. La paura che fossimo molto pronti per il possibile inizio dei preliminari di Europa League, inizia davvero a farsi strada. Speriamo che non sia così, ma i segnali offerti dalla squadra sotto questo aspetto ieri contro il Cagliari sono stati decisamente allarmanti. Ancora peggio della condizione fisica sono state le trame di gioco, il solito schieramento ad una punta lasciata in mezzo a tre centrali avversari, il solito Chiesa lasciato ancora troppo lontano da Simeone e quindi dall’area di rigore avversaria e un Pjaca decisamente non pronto per giocare titolare in Serie A. Veretout ancora al centro a dettare i tempi di costruzione ma troppo lontano dal cuore dell’azione, Gerson ed Edmilson col compito di cercare di inserirsi fra le linee e verso la porta avversaria. Non ha funzionato niente contro il Cagliari, questa squadra gioca in maniera troppo semplice e scontata, troppe volte i centrocampisti una volta ricevuto il pallone non fanno altro che appoggiarsi di nuovo indietro al centrale difensivo, aprire lateralmente al solito Biraghi in appoggio al centrocampo o scaricare sempre e banalmente su Chiesa. Nessun automatismo in questo senso, netta ed evidente la difficoltà di girarsi in avanti per proporre qualcosa come spinta offensiva e tentare di accorciare i soliti 30 metri di campo (leggasi terra di nessuno) che dividono la squadra dall’unica punta, se così la si vuol chiamare. Simeone ha fatto ancora passi indietro (se possibile) come presenza in campo e utilità per la squadra, ha anche smesso di fare quei rientri verso la mediana per dare la prima alternativa ai centrocampisti, forse sarà un dettame del tecnico, ma oggi è veramente un corpo estraneo a questa Fiorentina. Che non avesse le caratteristiche per fare il centravanti era abbastanza chiaro ancora prima che fosse acquistato, certe caratteristiche fisiche e tecniche o le hai o non le impari più a 23 anni. Ma l’errore vero e imperdonabile è in chi ha pensato che per questa squadra, per questi centrocampisti e questi esterni d’attacco, potesse essere utile una punta come Simeone. L’inizio di stagione aveva fatto pensare a ben altra strada per l’anno di riconferma di questo attaccante. Le colpe ovviamente non sono tutte sue, anzi, sull’altro piatto della bilancia c’è una squadra ancora senza identità di gioco vera, le trame dei passaggi sono troppo semplici e scontate, nessun inserimento dei giocatori senza palla, nessuno che prova a proporsi con un’idea precisa di quello dovrà fare dopo aver ricevuto il pallone. Sembra veramente che non ci sia uno straccio di gioco nella testa di questi giocatori, ed è questo l’aspetto più inquietante e preoccupante. Lo stesso Chiesa oggi pare imprigionato solo ed esclusivamente sulle proprie grandi doti di tecnica in velocità, uno splendido solista ma decisamente mal collegato a tutto il resto. Non sempre questo meraviglioso ventenne potrà risolvere le partite da solo. Anche ieri è stato solo grazie alla sua voglia e caparbietà che la Fiorentina ha sbloccato il risultato procurandosi un rigore sacrosanto poi trasformato con freddezza da Veretout, però non si può andare avanti per una stagione intera con questo atteggiamento. Vederlo non alzare nemmeno la testa mettendo un pallone forte in mezzo a me ha dato tanto fastidio, nel Cagliari bastava guardare Castro che Maran aveva inserito giustamente fra le nostre linee ma libero di svariare, che una volta creata la superiorità numerica con la sua giocata, alzava la testa alla ricerca del movimento dell’attaccante, anzi degli attaccanti. Palla in profondità, cross o palla al centrocampista a rimorchio, niente è mai stato lasciato al caso dall’argentino. Tutto questo nella Fiorentina non lo vediamo mai, sembra che ognuno pensi ed agisca solo per se stesso (Chiesa compreso), c’è poca voglia di aiutare il compagno e forse poca sicurezza col pallone fra i piedi da parte di tutta la squadra, nessuna sovrapposizione, nessun tentativo di iniziare e finire un’azione. E’ vero che questa rosa non ha valori eccelsi e lo abbiamo ripetuto in tutte le salse, ma non si può nemmeno avere meno trame di gioco di squadre come il Cagliari o la Spal che impostano l’azione con Bradaric (calciatore comunque molto interessante) e Schiattarella. Si pretende giustamente di più sotto questo aspetto, poi se i risultati non verranno lo stesso sarà un discorso diverso, ma non si può basare tutto l’impianto di gioco sullo scarico laterale a Biraghi o a Chiesa. C’è bisogno di molto e tanto altro purtroppo, io pensavo che dopo due mesi e un inizio niente male certi meccanismi potessero anche arrivare, invece siamo a raccontare di passi indietro doppi e tripli anziché del passo in avanti auspicato. Non che Pioli abbia nella rosa calciatori più forti di quelli che ha mandato in campo ieri, ma non si può veramente vedere quello che abbiamo visto ieri, tre tiri nello specchio della porta compreso il rigore trasformato sono veramente il niente in oltre 90 minuti. La difesa continua ad essere ordinata e combattiva e anche se il pareggio nasce da un’uscita senza alcun senso di Hugo verso la mediana (la seconda dopo quella sanguinosa di S.Siro contro l’Inter), questa squadra continua ad essere una delle meno battute del campionato, la quarta in Serie A dietro Sampdoria, Juventus e Lazio. Ma se Benassi continua ad essere il miglior marcatore di questa squadra dopo 9 giornate e ieri non è neanche entrato, un motivo c’è ed è anche abbastanza evidente, gli attaccanti non tirano in porta mai e a questo gioco diventa difficile poter vincere le partite senza tirare in porta. Forse spostare di nuovo Veretout in mediana per avere più passo e inserire Dabo ogni tanto a far scudo potrebbe essere un’idea, Pjaca e Gerson oggi sono due calciatori sinceramente imbarazzanti e vederli sempre e comunque in campo può anche far nascere il dubbio che debbano giocare “forzatamente” essendo dei prestiti. Non capisco dove finiscono le mancanze di alternative e dove iniziano le mancanze di idee calcistiche di questo allenatore, sarà come sempre il campo e il tempo a dircelo. Ma questa squadra non può giocare a calcio come se avesse un centravanti ma SENZA averlo davvero, c’è da cambiare o il calciatore che fa da terminale o tutto l’impianto di gioco. E ci deve pensare ovviamente Mr. Pioli, nessun altro può risolvere questa situazione, aspettiamo fiduciosi un segnale importante già nel prossimo match nell’anticipo serale di sabato contro il Toro di Mazzarri. Resta grande la preoccupazione di dover passare un’altra stagione nell’anonimato dopo un inizio di campionato interessante. Per buona pace di chi ancora oggi dice che siamo in piena lotta per l’Europa, con questo tipo di gioco in Europa è impossibile andarci, è bene metterselo in testa. La Fiorentina è ancora in alto in classifica, ma il Cagliari stesso, quattordicesimo in Serie A, è a soli 4 punti…
Antonio F.