A S.Siro contro l’Inter di Spalletti arriva la seconda sconfitta in questo campionato per la Fiorentina dopo quella sempre in trasferta contro il Napoli. Il 2-1 finale lascia a tutto il popolo viola due nette e contrastanti sensazioni: un grande rammarico e la consapevolezza dei propri mezzi. Partendo dalla più fastidiosa è impossibile non parlare di come è maturato questo risultato che lascia la Fiorentina a mani vuote ma con il cuore gonfio di speranza per il futuro. Se infatti a Napoli la squadra di casa non aveva “rubato” niente, andando in gol con una bella giocata dei propri attaccanti e non avendo subito praticamente mai il ritorno della Fiorentina dopo il vantaggio anche per un atteggiamento troppo prudente nei cambi di Pioli, a Milano i ragazzi in viola meritavano non solo di pareggiare, ma forse anche di fare bottino pieno. L’arbitro Mazzoleni ci ha messo molto del suo con una direzione di gara basata su un metro di giudizio non uniforme, generando tanto fastidio più per il modo con il quale ha arbitrato che sugli episodi dubbi. Prime ammonizioni senza problemi per la Fiorentina, molto ritardate nei confronti dei calciatori interisti, secondi interventi troppo tollerati sempre a favore degli uomini di Spalletti. La stessa situazione di gioco non può e non dovrebbe generare giudizi totalmente opposti, così la squadra che sta facendo la partita (la Fiorentina) va in crisi a tutto vantaggio di chi è in chiara difficoltà (l’Inter). L’uso stesso del VAR per un episodio dubbio in area a vantaggio della squadra di casa non è stato neanche preso in considerazione per la squadra in trasferta. Così si falsano gli andamenti delle partite, anche in maniera abbastanza lampante. Dopo la vittoria casalinga contro la Spal, Pioli ripropone lo stesso schieramento tattico, con un paio di varianti dal primo minuto, Edmilson al posto di Gerson, Mirallas al posto di Pjaca. Veretout sempre al centro, Benassi l’altra mezz’ala. La Fiorentina parte forte e nei primi 15 minuti fa la partita, un palo clamoroso dice di no a Mirallas già al 4° minuto. Poi schermaglie, Nainggolan cerca di pressare Veretout da lontano, Brozovic e Vecino faticano a coprire la difesa nerazzurra. Lafont per poco non fa andare in porta Candreva beccandosi i peggiori rimproveri di Pioli. Venti minuti e poco più di Inter, Perisic sfiora il gol, Biraghi viene messo in seria difficoltà dall’asse Candreva-D’Ambrosio soprattutto per la poca propensione di Mirallas nel rintuzzare. Bene Milenkovic e gli altri centrali, resiste la Fiorentina e alla mezz’ora arriva la più ghiotta occasione del primo tempo con Simeone. L’attaccante argentino imbeccato splendidamente da un grande passaggio di Chiesa, spreca malamente su Handanovic in uscita e già proteso verso la conclusione piazzata di Simeone quasi dal dischetto del rigore, che non maschera per niente la conclusione fino alla fine. L’errore è pesante ma è partita vera nonostante Mazzoleni, Benassi cuce e ricuce fra attacco e centrocampo, Edmilson un po’ in ombra ma ordinato, Chiesa spinge e sbuffa senza arrendersi mai, Mirallas sembra tornato un giocatore pronto e utile alla causa. Milenkovic regge bene su Perisic e Asamoah aiutato dall’inesauribile Chiesa. Al 41′ un cross ravvicinato di Candreva sfiora un polpastrello di Vitor Hugo arrivato in corsa e girato sul fianco per fare scudo. Mazzoleni consulta il VAR, anzi lo chiamano a consultarlo perché per lui non c’era niente e dopo due minuti per capire se il pallone riceva o meno la ventata galeotta del polpastrello di Hugo, decreta il tiro dal dischetto. Icardi resta freddo e porta in vantaggio l’Inter, finisce così il primo tempo. Nella ripresa la Fiorentina è tutt’altro che demoralizzata, anzi la decisione con la quale scendono in campo i ragazzi di Pioli, fa quasi sparire l’Inter dal campo e porta al meritato pareggio, fortunoso (per una volta) nella pratica, ma certamente non nato dal caso. Il vivissimo Benassi stronca una veloce ripartenza di Nainggolan e ribalta l’azione in maniera magistrale servendo Chiesa che senza pensarci su, tira in porta con rabbia; deviazione involontaria di Skriniar e Handanovic è battutto. Il primo cambio di Pioli rasenta la perfezione, inserendo Pjaca per uno spaesato Simeone e lasciando in campo Mirallas che senza dare riferimenti inizia a svariare su tutto il fronte d’attacco. E’ il segnale positivo alla squadra che non c’era stato a Napoli, come dire che siamo qui e vogliamo vincerla questa partita. Chiesa insiste e pochi minuti dopo crea un’altra occasione per la Fiorentina crossando per Pjaca che colpisce di testa ma la difesa nerazzura mura. Sulla ribattuta arriva la furia di Benassi che tira a botta sicura colpendo però Skriniar al corpo immolatosi per la causa. L’Inter pare vacillare, la Fiorentina insiste ancora con Pjaca che spaventa Handanovic e poi ancora con Chiesa. A meno di un quarto d’ora dal termine Asamoah viene ammonito giustamente per una manata a Chiesa che imperversa, tre minuti dopo il “Mazzoleni Show”: secondo intervento da giallo di Asamoah, questa volta con un’entrata da dietro sempre su Chiesa, l’arbitro se prima era stato semplicemente casalingo, qui diventa addirittura chirurgico, fischiando si il fallo per la Fiorentina, ma evitando di estrarre il sacrosanto secondo giallo. Niente espulsione dunque, la partita era ancora sull’1-1 e in piena inerzia viola. Gerson entrato da 10 minuti in campo (altro cambio “positivo” per la squadra) serve un gran pallone in profondità per Mirallas, la palla arriva al tarantolato Federico Chiesa che viene steso in area da una spallata sulla schiena, si prosegue ovviamente, nessuna traccia del VAR, nessuno che si voglia prendere la briga nemmeno di riguardare l’accaduto. Poi magari il rigore si poteva anche non dare una volta rivisto (per me c’era perché non è un intervento spalla contro spalla come da regolamento), ma che non si sia neanche voluto rivedere dà la certezza di un arbitraggio come minimo casalingo. E’ inutile mettere in campo la tecnologia se poi non la si applica nello stesso modo per le due squadre in campo, così sa ancora più di truffa. E come se non bastasse un minuto dopo arriva anche l’immeritato e definitivo vantaggio dell’Inter. Triangolo scolastico fra Icardi e D’Ambrosio, la peggior versione stagionale di Vitor Hugo non temporeggia ma non vede nemmeno il pallone uscendo dalla linea senza alcun senso logico, Biraghi non segue l’esterno italiano che entra in area e batte Lafont sul primo palo. Gioco partita e incontro, con la Fiorentina ha ancora al forza e il tempo di ritagliarsi l’ultima occasione nel recupero con l’esordiente Vlahovic che di testa al centro dell’area spegne i sogni viola su gran cross di Biraghi alzando troppo la mira. Si spengono le luci a S.Siro, la Fiorentina esce sconfitta in una partita che meritava di vincere ma che la vede purtroppo a mani vuote. A mani vuote di punteggio, ma con il cuore pieno di speranze per il futuro. Perché se questa squadra riuscirà a mettere in campo la stessa voglia, la stessa convinzione di fare la partita fino alla fine, difficilmente potrà perdere ancora partite così. Questa squadra sta sopperendo alle tante mancanze strutturali di un mercato al limite dell’illogicità con la coesione e la voglia di lottare per un unico obbiettivo e non sempre si sbaglieranno gol facili per primi, non sempre i difensori sbaglieranno modi e tempi d’uscita. E soprattutto non sempre troveremo arbitri come Mazzoleni e la sua terna di supporto.
Antonio F.