• Le vacanze sono finite, siamo tornati a lavorare ed a seguire la nostra amata Fiorentina. Abbiamo cominciato dalla seconda giornata, fermati e travolti dal tragico crollo che ha gettato nel lutto e nello sconforto Genova e tutti noi. Siamo ripartiti con una netta e sonora vittoria in casa con il Chievo. Dove finiscano i meriti dei viola ed inizino i demeriti dei clivensi ce lo dirà il tempo, per ora francamente non interessa. Ed allora, tutti felici e contenti, pronti al prossimo match con l’Udinese? Macché, manco per idea. Mentre la curva oltre ad incitare i ragazzi fino al novantesimo ha coerentemente continuato a contestare la proprietà, altri settori dello stadio hanno legittimamente fischiato e rimarcato chi contesta. Ebbene complice una vittoria si è scatenata la propaganda di regime. Vi è stato il ritorno dei morti viventi. Dopo una estate passata in un sonno profondo è partito l’assalto pilotato ad isolare ancor di più i contestatori. Ho letto ed ascoltato cose raccapriccianti. Titoli di giornali che parevano scritti dopo la vittoria di una Champions, giocatori diventati improvvisamente da  pallone d’oro. Un’orda di mangiatori di humus (non hummus) che munifica giovani giocatori, che non hanno ancora fatto un minuto in serie A, portati dal meraviglioso DG definendoli addirittura dei piccoli Messi. Il fuoco di fila poi ovviamente è riservato ai contestatori accusati di disturbare l’ambiente, addirittura di minare la stagione ed il lavoro della squadra. Squadra che però a fine partita mi pare vada sotto la curva. La curva che quando i ragazzi hanno dato tutto li applaude anche nella sconfitta. La solita squadra che quando va verso il settore in trasferta trova per la maggior parte quelle solite facce. Vorrei ricordare a  questa sorta di automi tornati dall’Ade, che chi contesta la proprietà come anche il sottoscritto non tifa certo perché la squadra vada male, come qualcuno vorrebbe far credere. Io immagino sempre ad ogni inizio di campionato che la mia squadra possa fare un miracolo sportivo. Che i giocatori arrivati si rivelino dei campioni. Sogni quasi utopie ma che vanno tenuti in vita. Purtroppo è sempre più difficile farlo perché il mio presidente vicario mi dice che il nostro obiettivo è il settimo posto  (?). È sempre più difficile farlo quando la stagione  precedente mi hanno venduto anche i pali e le traverse, persino il giocatore simbolo. È sempre più difficile farlo quando primi in classifica a gennaio si fa un mercato alla meno ed il presidente esecutivo che vede arcobaleni viola e grandi vittorie ovunque, fa capire, davanti alla solita claque, che la qualificazione champions potrebbe essere addirittura un problema. È sempre più difficile farlo da quando si vaneggia di Fair play finanziario che nei fatti è dimostrato valere solo per chi non vuole tirare fuori i soldi.
  • Mi preme anche segnalare a tutti i poco attenti che le contestazioni alle dirigenze delle squadre di calcio sono legittimamente in corso: da due anni a Napoli contro De Laurentiis che si qualifica in Champions stabilmente e che ha lottato per lo scudetto sino alla fine lo scorso campionato, alla Lazio di  Lotito che viaggia addirittura sotto scorta e ha vinto qualche coppuccia che nel frattempo  di questo passo  ci vorranno secoli ad eguagliare. Che persino Silvio Berlusconi che ha reso il Milan una delle squadre più titolata al mondo, quando ha levato i braccini ha dovuto subire dure contestazioni. Taccio sulla Roma e sull’Inter. Perché cari signori quando da quattro anni si fa alla meno, ridimensionando investimenti e monte ingaggi subire contestazioni, peraltro civilissime, nel calcio va messo in conto.
  • Ma lo sapete meglio di me, carissimi amici riusciti fuori dall’oltretomba. Comunque sia voglio darvi un consiglio: quando vi staccheranno la spina sarete costretti a dei salti mortali per riposizionarvi che nemmeno i trapezisti del Circo Orfei. Cominciate ad allenarvi, datemi retta, io vi ricordo bene tutti. Forza Viola.