Archiviati i mondiali di casa del 1990 e fallita nel 1991 la qualificazione all’europeo, la nazionale italiana passa di mano e dal romagnolo Azeglio Vicini va ad un suo conterraneo Arrigo Sacchi da Fusignano. Dal 1987 al 1991 con il grande Milan di Berlusconi e con la sua filosofia del pressing alto e della disciplina tattica maniacale vince e convince in tutto il mondo, a partire da 2 Champions League ed una Intercontinentale. Sacchi si basa ovviamente sul blocco dei suoi fedelissimi Baresi, Maldini, Mussi, Tassotti, Albertini, Donadoni, Evani, Massaro, che conoscono a memoria i suoi schemi, a cui aggiunge il capocannoniere Beppe Signori, Zola, Dino Baggio, Benarrivo, Nicola Berti ma soprattutto il divin codino e pallone d’oro Roberto Baggio. Si gioca negli USA e per esigenze televisive partite diurne con temperature e tasso di umidità al limite del praticabile. Dopo un girone passato con difficoltà, con un Baggio impalpabile ed in polemica col mister agli ottavi c’è la muscolosa Nigeria. La partita si incarta, la Nigeria passa in vantaggio ma è qui che Roberto Baggio ributta giù tutti dalla scaletta dell’aereo e ricorda a tutti che giocatore meraviglioso sia. Buona visione