Dopo aver acciuffato all’ultimo tuffo gli ottavi, l’Albiceleste è di scena nel primo match della seconda fase dei Mondiali russi, contro una delle vere favorite, la Francia di Deschamps.

Alla Kazan Arena di Kazan, Sampaoli schiera la 15a formazione diversa su 15 sotto la sua gestione, con la novità Kichan Pavòn dall’inizio, nel tridente con Messi e Di Maria,facendo fuori Higuain,  poi gli altri sono gli stessi del match contro la Nigeria, quindi Armani in porta, dietro Mercado, Rojo, Otamendi e Tagliafico, nel mezzo Enzo Perez, Mascherano e Banega. La Francia, rispetto al match contro la Danimarca, ripropone la sua migliore versione, con capitan Lloris in porta, in difesa Hernandez, Varane, Umtiti e Pavard, a centrocampo Pogba, Kantè e Matuidi, davanti Mbappè, Giroud e Griezmann. Da questa edizione dei mondiali, come già sperimentato nell’ultimo Mondiale per Club, sarà possibile, in caso di supplementari, avvalersi di una 4a sostituzione.

Agli ordini dell’arbitro, l’iraniano Faghani, comincia il match, con le due squadre nelle divise tradizionali, Francia in maglia blu, pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, Argentina con la consueta camiseta albiceleste, pantaloncini neri e calzettoni bianchi. Tifosi argentini già calorosi, oltre che in assoluta maggioranza, che sugli spalti fanno sentire la loro presenza, ma in campo il primo squillo è di marca gallica, all’8°, con una clamorosa traversa su punizione di Griezmann, concessa dall’arbitro dopo un’accelerazione di Mbappè, fermato da Mascherano: il tiro del fantasista dell’Atletico Madrid non avrebbe lasciato scampo ad Armani, ma la trasversale grazia i sudamericani, subito dopo nuova incursione di Mbappè, letteralmente incontenibile, partito dalla propria tre quarti e fermato fallosamente da Rojo al limite dell’area di rigore argentina, ma con il contatto principale concretizzatosi in area, per cui giusto calcio di rigore e giallo per il difensore dello United. Sul dischetto si porta Griezmann che, al 12°, spiazzando Armani, portando in vantaggio i suoi. Nonostante percentuali assurde di possesso palla, quasi il 70%, la manovra degli uomini di Sampaoli risulta molto sterile ed il modulo con Messi finto centravanti, a queste velocità balneari, non riesce proprio a fare danni, anzi al 18° il solito debordante Mbappè, lanciato da una punizione battuta da Pogba con palla in movimento, svernicia tutta la difesa argentina, venendo fermato al limite dell’area dallo spaesato Tagliafico, con un contatto che costa il giallo al terzino dell’Ajax, ma sulla successiva punizione Pogba manda in orbita terrestre il tiro. Al 26° Griezmann parte dalla destra, si beve Rojo e crossa rasoterra in mezzo, ma Armani blocca in allungo, al 27° primo spunto di Pavòn che serve Mercado, palla al centro ma nessuna dei compagni intercetta il suo cross. Ci si domanda come la manovra albiceleste possa creare grattacapi alla difesa francese, quando l’uomo più tecnico gioca a 40 metri dalla porta e le ali, efficaci se lanciate in velocità, in pratica partono sempre dai blocchi di partenza, ma al 41°, dopo una rimessa laterale di Tagliafico, palla al Tanguito Banega, che serve Di Maria, sinistro dai 25 metri del Fideo che si spegne all’angolo della porta di Lloris, partito un attimo in ritardo, portando così in parità il match, al primo tiro in porta; dopo 2 minuti di recupero, termina il primo tempo sul punteggio di 1 a 1., frazione di gioco che ha visto gli argentini soffrire a centrocampo il maggior dinamismo francese, con Mascherano palesemente in difficoltà.

Il secondo tempo si apre con un cambio per la Seleccion, infatti Sampaoli lascia negli spogliatoi il già ammonito Rojo, facendo entrare il romanista Federico Fazio. Dopo appena 3 minuti, ribaltone totale a Kazan, con il vantaggio dell’Argentina ad opera di Gabriel Mercado, il quale devìa fortuitamente un tiro di Messi, spiazzando così Lloris, venendo tenuto in gioco da Giroud che si attarda a salire dalla propria area sull’azione precedente. Gli hinchas si scatenano sugli spalti, ma piano piano si sistema anche la disposizione della Francia che già al 55° va vicino al pari dopo un’incomprensione tra Armani e Fazio, con quest’ultimo che tocca il pallone sull’uscita del proprio portiere, palla a Griezmann che però, pressato dai 2, calcia fuori. Due minuti dopo arriva il pari transalpino, con un gran tiro di Pavard che viene liberato sulla destra, su un mancato intervento di Tagliafico,  da un cross dell’altro terzino Hernandez, non marcato da Pavòn, destro liftato di collo esterno che muore nell’angolo della porta di un incolpevole Armani. Gli argentini non fanno in tempo ad assorbire il colpo che al 63° arriva il 3 a 2 francese con Mbappè, il quale approfittando di un rimpallo, dopo un cross dalla sinistra del solito Hernandez, ancora perso da Pavòn, non troppo adatto a compiti di copertura, si libera e calcia con il sinistro un tiro non propriamente irresistibile, che passa però sotto il guanto sinistro di Armani. Ora Sampaoli deve aumentare il proprio peso offensivo, per tornare di nuovo in parità ed infatti schiera Aguero in luogo di Enzo Perez, esponendosi inevitabilmente al contropiede dei Blues, che al 68° colpiscono un’altra volta con lo scatenato Mbappè, autore pertanto di una doppietta, al 3° gol in 4 partite, che fissa il punteggio sul 4 a 2. In altre 2 ripartenze, gli uomini di Deschamps potrebbero arrotondare il punteggio ma l’imprecisione tiene ancora a galla l’Argentina, anche se giocare con la propria stella assoluta che marca visita è realmente impresa titanica. Messi si fa vedere, se così si può dire all’interno di una prestazione letteralmente impalpabile, all’80° con un assist per il neo entrato Meza, ma la palla, deviata da Hernandez, finisce docilmente tra le braccia di Lloris. Il match arriva ai titoli di coda con le rimanenti sostituzioni, anche se nel secondo dei 4 minuti di recupero, lampo della Pulga che dalla tre quarti, crossa perfettamente sulla testa del Kun Aguero che spedisce il pallone alle spalle di Lloris per il 4 a 3, punteggio con il quale finisce l’incontro.

Argentina eliminata da una selezione nettamente più forte, ma soprattutto tremendamente più organizzata, infatti i 3 gol sudamericani sono nati tutti da iniziative singole, mentre il resto della manovra non è praticamente esistito, quasi un contrappasso che i gol decisivi dei Blues siano arrivati dai 2 elementi che Sampaoli riteneva più vulnerabili, ovvero Pavard ed Hernandez, quando gli esterni alti, soprattutto Pavòn, sono stati regolarmente battuti in fase difensiva. Si chiude l’era Messi con la Seleccion? Arduo sarà il compito del presidente federale Tapia, che dovrà innanzitutto trovare una soluzione degna per la guida tecnica e che non dissangui le misere casse dell’AFA, con Sampaoli che, in caso di esonero, forte di un contratto fino al 2022, riceverebbe un indennizzo di ben 14 milioni di dollari, per cui la strada che porta al Tigre Gareca, al termine della sua esperienza con il Perù, sarà molto complicata, ma andrà presa una decisione in tempi ragionevoli, per preparare al meglio, la prossima Copa America nel 2019. La notizia certa è l’addio di Mascherano alla Seleccion, ufficializzato poco dopo il fischio finale. Ci aspettano giorni di grandi polemiche in Argentina, mentre la Francia di Mbappè, talento destinato a dominare la scena mondiale nei prossimi anni, vola ai quarti dove affronterà l’Uruguay, che ha battuto per 2 a 1 il Portogallo, con doppietta del Matador Edinson Cavani, uscito per un infortunio muscolare e fortemente in dubbio per l’incontro di Venerdì.

Vi lasciamo con le immagini del match di Kazan.