Seconda giornata del gruppo D, che si apre con il match clou del girone: al Nizhny Novgorod Stadium di Nizhny Novgorod, si affrontano Argentina e Croazia, reduci da due opposte prestazioni all’esordio, il discusso pari della Seleccion contro l’Islanda mentre i croati hanno battuto per 2 a 0 la Nigeria.
Rivoluzione operata da Sampaoli, che opta per un inedito 3-4-3 con Caballero in porta, dietro la novità è costituita dall’ex River Gabriel Mercado con i confermati Otamendi e Tagliafico, a centrocampo sale il Toto Salvio con Mascherano e le altre 2 novità Enzo Perez e Marcos Acuna, davanti Messi libero di agire dietro Aguero, con Maxi Meza largo a destra. Il ct croato Dalic propone un solo cambio rispetto all’11 che ha battuto i nigeriani e dal primo minuto schiera Brozovic per Kramaric nel 4-2-3-1 che davanti a Subasic prevede, da destra a sinistra, Vrsaljko, Lovren, Vida e Strinic, Modric e Brozovic a centrocampo, con Rakitic, Perisic e l’ex Fiorentina Rebic alle spalle di Mario Mandzukic, confermatissimo al posto dell’ammutinato Nikola Kalinic, allontanato dal Ct, dopo il rifiuto all’ingresso in campo contro i nigeriani
L’arbitro del match, l’uzbeko Irmatov, dà il via al match tra i cori incessanti e molto rumorosi delle migliaia di tifosi argentini, ma la prima occasione nitida è di marca croata al 4° con Perisic che sfugge alla marcatura di Mercado, conclude col sinistro ma trova l’ottima deviazione di Caballero, all’11° gran verticalizzazione di Perez, con Messi che non ci arriva per un soffio, ma i croati nelle ripartenze, sono sempre pericolosi sulle fasce, dove Salvio e Acuna non rientrano per dare manforte ai loro compagni di difesa, creando mismatch in favore degli esterni croati. Al 21° un estemporaneo tiro cross di Acuna bacia la parte alta della traversa, con Subasic che non pareva troppo presente, ma la manovra albiceleste risulta molto timida e lacunosa, con un grande assente sul campo, capitan Leo Messi. La sensazione che ci dà questa prima parte del match è che i croati possano colpire in qualsiasi momento, avendo chiaro il progetto tattico di mettere in difficoltà sulle fasce la debole costruzione dell’Hombrecito Sampaoli, ma al 29° grande occasione per Enzo Perez, con il centrocampista del River che manda a lato, con mezza porta libera, dopo un pasticcio della difesa croata su incursione di Maxi Meza. Al 32° l’occasione per il vantaggio capita sulla testa di Mandzukic, che spreca malamente, mandando un lato, tutto solo davanti a Caballero, su preciso cross di Vrsaljko. Gli uomini di Sampaoli appaiono in netta difficoltà e a nulla valgono i continui incitamenti in tribuna dei loro tifosi, tra cui, nei palchi vip, quelli di un incontenibile Diego Armando Maradona, anzi nel primo dei 2 minuti di recupero, occasionissima per Rebic che, dopo un gran lancio di Brozovic, cincischia e conclude alto, non servendo il liberissimo Perisic e così si chiude la prima frazione di gioco, sullo 0 a 0.
Gli stessi 22 rientrano sul terreno di gioco per dare inizio al secondo tempo, che riparte con lo stesso canovaccio della prima frazione, ovvero misero possesso palla argentino che, in pratica, fa ampiamente il solletico ai croati,i quali attendono nella loro metà campo, per poi poter ripartire sulle fasce con Perisic e soprattutto Rebic e proprio quest’ultimo, al 53°, porta in vantaggio i suoi, con una girata di destro su assist del portiere argentino Caballero, il quale effettua un rinvio, su retropassaggio di Mercado, così sbilenco da diventare un tocco morbido per il giocatore croato, bravo comunque a concludere in porta in maniera efficace, scatenando i tifosi giunti dalla Croazia, così come il fuoco di fila verso Sampaoli, reo di aver proposto nel delicato ruolo di portiere, un 37enne con all’attivo solo 5 presenze in nazionale e 10 in stagione con il suo club, il Chelsea, di cui solo 1 in Premier, a discapito di un Franco Armani, estremamente positivo in quel di Buenos Aires con la camiseta millionaria del River. Subito il ct argentino propone 2 cambi, con Higuain e Pavon per Aguero e Salvio, ma la bambola totale in cui cade la Seleccion pare quasi irreversibile, al 63° azione del Pipita, palla a Meza, tiro deviato da Subasic, con palla che arriva a Messi, contrastato in corner dal compagno di club Rakitic: questo sarà l’unico lampo concreto della Pulga in un match che lo vedrà, in pratica, quasi nascondersi dal vivo della manovra, al 65° croati vicino al raddoppio, con l’apertura scintillante di Rakitic per Vrsaljko, cross dell’ex Sassuolo per Manduzkic, palla sull’esterno della rete. Due minuti dopo, terzo cambio di Sampaoli, che si gioca il tutto per tutto, con l’ingresso della Joya Paulo Dybala per Enzo Perez ed il fantasista bianconero ci prova al 71° con un sinistro a rientrare, che termina alto, ma i croati controllano senza troppi affanni ed anzi trovano il raddoppio all’80° con capitan Luka Modric che, con un destro secco, non lascia scampo a Caballero, che parte in leggero ritardo, arrivando solo a deviare il tiro del centrocampista del Real Madrid. All’ 86° tris sfiorato da Rakitic che, su punizione, coglie l’incrocio dei pali, ma l’appuntamento con la segnatura è rimandato di soli 5 minuti quando, nel primo dei 4 minuti di recupero, il centrocampista del Barcellona, conclude un contropiede 3 contro 1, battendo Caballero, dopo l’assist del neo entrato Kovacic su una precedente conclusione dello stesso Rakitic, deviata dall’estremo difensore argentino, con il match che si chiude sul 3 a 0 per la Croazia, che impartisce una severissima lezione ad un’Argentina mai pervenuta, messa malamente in campo, che paga le scelte allucinanti del suo allenatore e l’assenza totale del suo giocatore di maggior classe. Voci incontrollate, provenienti dall’Argentina, riportano di un gruppo che ha chiesto la testa dell’Hombrecito e di poter giocare il match decisivo con al timone Jorge Burruchaga, attuale manager della nazionale ed autore del gol decisivo nella finale,contro l’allora Germania Ovest, dei Mondiali del 1986.
Servirà una mezza impresa per passare il turno nell’ultimo match, di Martedì prossimo, contro la Nigeria, soprattutto nell’ipotesi di una vittoria dell’Islanda contro gli africani, che in pratica potrebbe quasi eliminare i vice campioni del mondo. Vi lasciamo con le immagini della vittoria croata e Vi diamo appuntamento a Mercoledì, per analizzare l’incontro tra la Seleccion e la Nigeria.