Di Paolo Mezzedimi

Sono passati 36 anni da España 82.  36 anni ed il Perù ha passato di tutto: la fine del terrorismo la fine della dittatura di Fujimori la fine di quella fantastica generazione : Oblitas, Uribe  Cubillas ecc. 

Tante delusioni, troppe per un Paese che cercava il riscatto nel gioco più bello del mondo e che cercava la felicità. 

Il popolo aveva bisogno di sognare ancora una volta per affrontare tutte le crisi ed i problemi che si sono susseguiti in questi anni .  

Felicità : parola importante nella nostra cultura; ascoltatevi una qualsiasi intervista di qualsiasi giocatore sudamericano e vedrete che la ripetono sempre come  se fosse un mantra.  

La nazionale peruviana era la vice cenerentola del girone più infernale delle qualificazioni mondiali : Bolivia e Perù ultimo e/o penultimo.  

Venne poi un giorno , un anonimo lunedi di Marzo, anno 2015.  

Il nuovo selezionatore si presentò con queste parole : Yo creo en el jugador peruano. 

Lui, El tigre, al secolo Ricardo Gareca dalla Provincia di Buenos Aires in Argentina, paese storicamente alleato, ci dava una scossa alla sua presentazione. Credere in noi stessi , nella nostra tradizione , dare un nuovo stimolo ed impulso al movimento calcistico peruviano; proprio lui che ci aveva fatto  versare lacrime amare. 

Per un gioco del destino proprio El Tigre aveva segnato in quella partita indimenticabile contro Argentina che sancì l esclusione del Perù dal mundial messicano , Perù a casa , Argentina in Messico e tutti sappiamo come finì.  

Oggi tutto è dimenticato. Gareca era pronto a regalarci una lucida follia: la qualificazione a Russia 2018.  

Tante partite si sono susseguite da quel giorno e poco a poco questa follia stava diventando realtà.  

La vittoria contro il Paraguay e la vittoria in Ecuador furono un segnale forte e per finire come dimenticare quella punizione del nostro capitano Paolo Guerrero 

10 ottobre 2017. Ero in aeroporto a Bogotá distrutto per questioni familiari e lui mi donò qualche secondo di felicità.  

Era spareggio , spareggio contro Nuova Zelanda. 

Daniel Peredo commentò come sempre le gesta dei nostri eroi che nel corso delle qualificazioni erano un po’ cambiati. I ragazzi del torneo locale avevano preso coscienza delle proprie qualità i vari Flores Ruidiaz Aquino Cuevas ed i giovani “stranieri” Carillo,  Tapia avevano di nuovo un Faro : Paolo Guerrero. 

Paolo degno del suo cognome ha sempre onorato la maglia ed il suo compromesso con la camiseta blanquiroja non è mai mancato.  

Questi ragazzi lo hanno preso come un fratello maggiore, tante cose infatti li accumunano : el barrio , un’infanzia difficile, l’abbandono da parte di padri irresponsabili e la voglia di inseguire un Sogno. 

Il famoso giornalista argentino El Pollo Vignolo una volta disse: se Paolo Guerrero fosse argentino giocherebbe nel Barcellona ma il Capitano è sempre stato orgoglioso di essere peruviano, in ogni sua vittoria aveva con se la nostra bandiera da mostrare al mondo. 

E’ mancato nello spareggio e fino all’ultimo minuto non sapevano se avrebbe partecipato dopo lo spiacevole episodio di cui è stato protagonista. 

Paolo ha raggiunti i propri compagni in terra svizzera ed è “tornato “ alla sua maniera: ha siglato 2 gol ed  i quasi 20 000 peruviani giunti da tutta Europa hanno gioito come se fosse il proprio fratello a scagliare il pallone dentro la rete. 

Adesso a poche ore al nostro debutto sembra di essere proprio alla notte prima degli esami.  

Pensieri, ricordi? Tanti, troppi e sempre accompagnati da un unico filo conduttore  : Daniel che ci ha lasciato da poche settimane ma Daniel è presente in Russia e nei nostri cuori. 

Daniel ci ha fatto piangere di gioia e ci ha consolato quando non trovavamo pace: era semplicemente la nostra Voce la Voce del futbol peruano.  

Manca davvero poco e più di 30 milioni di cuori peruviani sparsi in tutto il mondo si commuoveranno ad ascoltare le note dell’inno nazionale.  

La notte sta per terminare ed una nuova luce illuminerà le nostre montagne , la nostra selva , la nostra costa e da ogni rincon del paese degli Incas si alzerà un solo grido..” somos Perù y estamos de vuelta …. Vamos Perù Carajooo! “