Al 54esimo del secondo tempo di Francia – USA, Pogba, un signorotto che vale 150 milioni di euro, ha stoppato con la solita classe un lancio di Pavard, ha messo giù il pallone puntando un ragazzino di 20 centimetri più basso di lui, appena diciannovenne, alla terza presenza con la nazionale. E niente, non lo ha superato, ha ceduto sul piano fisico, è stato costretto a rientrare e crossare, ma niente, anche il cross è stato fermato. Questo ragazzino si chiama Tyler Adams e sarà il futuro capitano dalla nazionale USA. C’è una frase detta tra le righe dal noto procuratore Francesco Verre durante una conversazione privata, “se gli USA decidono di diventare i migliori al mondo anche in questo sport, lo faranno”. E se guardiamo attentamente gli undici in campo nella sfida con la Francia, poi buttiamo un occhio alla panchina ed infine pensiamo a chi è rimasto fuori, c’è da scommetterci. Weah, Sargent, Adams, Pulisic, Carter-Vickers, Mckennie, Palmer-Brown (e qui ci fermiamo per non far diventare troppo lungo l’articolo), tutti nati tra il 1998 ed il 2000, con un occhio anche più in giù, dove alcuni 2002 si stanno già affacciando in MLS (Joe Scally su tutti, prendete appunti), stanno facendo degli USA una nazionale pronta per competere a livelli altissimi. Molti di loro giocano già in Europa e sono ben conosciuti, per questo ci focalizziamo su Tyler Adams che ha avuto un percorso totalmente diverso dagli altri. Come molti americani il calcio non lo appassiona fino ai 12 anni quando inizia a tirare i primi calci nella squadra locale. Da quel giorno sacrificio e sudore lo hanno portato ad essere un punto fermo dei New York RB con i quale esordisce in prima squadra nel 2015. Adams è il classico stantuffo di centrocampo, aggressivo per novanta minuti ma con una tecnica tutto sommato già accettabile che migliora di partita in partita. Caratterialmente dimostra il doppio dei suoi anni e potrebbe già non sfigurare in uno dei quattro campionati europei più importanti. Abile in fase di copertura, ottimo negli inserimenti, questa stagione è riuscito pure ad andare a segno in un paio di occasioni. I complimenti per l’impegno e l’abnegazione arrivano da tutti i suoi allenatori, con Marsh (allenatore NYRB, ndr) che gli ha consegnato già la fascia durante la Coppa nazionale. Unico problema? E’ tesserato per la Red Bull, il che lo rende già un obiettivo difficilmente raggiungibile. Il suo futuro pare abbastanza scritto con lo sbarco a Lipsia, ma con 6/7 milioni l’operazione si potrebbe chiudere data la giovane età. Un rischio una spesa così eccessiva? Può darsi, ma le qualità ci sono tutte, non è peggiore di McKennie che sta già facendo le fortune dello Schalke04. Quel che è certo è che ne sentiremo parlare a brevissimo e, come detto sopra, volendo prendermi il rischio e azzardare un po’, lo vedremo fare testa o croce in mezzo al campo con la nazionale USA prima del prossimo mondiale.